acido ialuronico e collagene

Che cosa sono?

Il collagene è la proteina strutturale più abbondante nel corpo umano: forma le “impalcature” di pelle, ossa, tendini, cartilagini e vasi sanguigni. Le sue fibre a tripla elica fungono da “molle” che tengono insieme il derma, assicurando tono ed elasticità. Fin dall’inizio dei vent’anni la sintesi di collagene comincia a rallentare dell’1‑1,5 % l’anno1. Il processo accelera in modo brusco dopo la menopausa: alcuni studi parlano di una perdita fino al 30 % nei primi cinque anni, a causa del calo di estrogeni che normalmente stimolano la produzione delle fibre.2

L’acido ialuronico (HA) invece è un glicosaminoglicano: una lunga catena di zuccheri capace di legare acqua fino a 1.000 volte il suo peso. Funziona come “gel idratante” dell’organismo, riempiendo gli spazi tra le fibre di collagene, lubrificando articolazioni e favorendo la cicatrizzazione. A differenza del collagene, il suo declino è meno lineare: comincia in sordina intorno ai vent’anni ma diventa evidente verso i quaranta‑cinquanta, quando la cute può arrivare a contenerne la metà rispetto alla giovinezza.3 Il risultato è una pelle più secca e sottile, con linee che si trasformano in rughe, e articolazioni meno “imbottite”.

Immagina il derma come il telaio di un materasso. Le molle che ne sorreggono la struttura sono fatte di collagene, mentre l’acido ialuronico riempie gli spazi vuoti come un gel idratante che impedisce al materasso di infossarsi. Quando siamo molto giovani questo sistema è intatto: la pelle rimbalza se la pizzichiamo, le ferite si chiudono in fretta e le giunture scorrono senza cigolii. Con il tempo, però, la quantità di molle diminuisce e il gel si assottiglia; il tessuto perde tono, idratazione e comfort.

Fascia d’età Collagene Acido ialuronico Effetto visibile
25‑35 anni –1 %/anno lieve calo Prime linee d’espressione
35‑50 anni –1,5 %/anno –15‑30 % totali Rughe più marcate, pelle meno elastica
50+ anni –2 %/anno –50 % totali Cedimenti, disidratazione, articolazioni più rigide

Nota bene: Dati medi; stile di vita e geni possono accelerare o frenare il processo, le % indicate sono solo indicative.

Perché la loro diminuzione cambia il nostro aspetto (e non solo)?

Quando le fibre di collagene si assottigliano, la “rete” che tiene insieme il derma cede sotto l’effetto di gravità e mimica facciale. Se contemporaneamente l’Acido Ialuronico si riduce, lo strato intermedio perde idratazione e compattezza: le pieghe diventano permanenti, la superficie appare spenta, la guarigione delle ferite rallenta e le cartilagini si consumano più in fretta.4,5

Gli stessi meccanismi spiegano dolori a livello articolare: meno Acido Ialuronico nel liquido sinoviale significa attrito maggiore tra le estremità ossee, mentre la carenza di Collagene riduce la resilienza della cartilagine. Non tutto è scritto nel DNA.

Radiazioni ultraviolette, fumo di sigaretta, diete povere di antiossidanti e stress cronico aumentano le specie reattive dell’ossigeno, attivano enzimi che “tagliano” Collagene e Acido Ialuronico e bloccano i fibroblasti . Proteggere la pelle dal sole e adottare uno stile di vita equilibrato rallenta il conto alla rovescia.

Possiamo recuperare il terreno perduto?

Nutrizione mirata

Un’alimentazione ricca di proteine di qualità fornisce gli amminoacidi precursori del Collagene, mentre la vitamina C, il rame e lo zinco sono co‑fattori indispensabili per assemblarlo. L’ Acido Ialuronico si può trovare invece in alcuni cibi, principalmente in brodi di carne e pesce, carni (soprattutto manzo, maiale e pollame), pesce azzurro e in verdure a foglia verde.

Integratori e supplementi

Integratori a base di peptidi di Collagene e Acido Ialuronico a basso peso molecolare possono risultare utili per integrare dall’esterno queste sostanze che si perdono gradualmente con l’avanzare dell’età.

Trattamenti topici e iniettivi

Retinoidi, vitamina C e niacinamide “attivano” i fibroblasti, mentre cosmetici con Acido Ialuronico a diverso peso molecolare sigillano l’umidità in superficie. Nei filler a base di HA il gel – purificato e reticolato – riempie le depressioni e, indirettamente, stimola la produzione di nuovo Collagene.

Tecniche medico‑estetiche

Laser frazionati, radiofrequenza e micro‑needling creano micro‑danni controllati che inducono una sorta di “ristrutturazione” del derma: l’organismo risponde depositando collagene fresco, con benefici su compattezza e densità.

Conclusione

Invecchiare è inevitabile, ma il modo in cui la pelle e le articolazioni raccontano la nostra età dipende da un equilibrio delicato fra perdita naturale, abitudini di vita e interventi di sostegno.Collagene e Acido Ialuronico non lavorano in compartimenti stagni: l’uno stabilizza la matrice, l’altro la idrata e la rende scorrevole. Conoscere il ruolo di Collagene e Acido Ialuronico, capire perché si assottigliano e adottare strategie mirate – dalla dieta, passando per gli integratori, fino al consulto medico – permette di guadagnare anni di comfort e di bellezza autentica, quella che nasce dall’interno e si riflette all’esterno.

FAQ rapide

Il collagene assunto per bocca funziona davvero?
Sì: vari studi mostrano aumento dell’idratazione e riduzione della profondità delle rughe dopo 8‑12 settimane di assunzione di peptidi di collagene idrolizzato.

Posso stimolare il mio collagene senza aghi?
Sì: stile di vita sano, cosmetici con retinoidi e alfa‑idrossiacidi e integrazione orale possono aiutare, confrontati sempre con il tuo medico o farmacista di fiducia.

A che età usare creme con acido ialuronico?
Già dai 20 anni: l’Acido Ialuronico topico trattiene acqua in superficie e potenzia la barriera cutanea; non è mai troppo presto per idratare.

DISCALIMER: Le informazioni contenute in questo articolo sono fornite a scopo informativo generale e non costituiscono consulenza medica, diagnostica o trattamento personalizzato. Prima di iniziare una nuova routine di skincare o di utilizzare prodotti indicati, è sempre consigliabile consultare un dermatologo o un professionista sanitario qualificato, soprattutto se si soffre di condizioni cutanee particolari o allergie. L’autore e il sito non sono responsabili per eventuali reazioni avverse o risultati non desiderati derivanti dall’uso delle informazioni qui presenti.

 

Fonti:

1. https://www.oaepublish.com/articles/2347-9264.2020.153

2. https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC2685269/

3. https://www.jaad.org/article/S0190-9622(16)00202-4/abstract

4. https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC1606623/

5. https://www.mdpi.com/2310-2861/11/4/281

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